Retrospettiva e riassunto di un tema delle Giornate degli artisti 2024/25 a Naone, Lundo (TN)

da Verena Friedl, gennaio 2025

Le cosiddette Giornate degli artisti possono essere descritte come incontri di persone interessate a sviluppare concretamente obiettivi, prospettive e visioni per il futuro in diversi ambiti. Nel contesto dell’Università per la Spiritualità Naone, questi obiettivi sono da intendersi come idee universali di ampio respiro ed estese attorno tutto il mondo. Nello stesso tempo contengono una realizzazione individuale e concreta e possono liberare una grande forza.

In termini pratici, ad esempio, c’è una pratica quotidiana di yoga, la pittura e l’artigianato d’interni, unità di retorica, attività musicali, forme di sport nel tennis da tavolo e nell’arrampicata alpina.

L’idea di fondo per tutte le attività è quella dell’insegnante spirituale Heinz Grill:

Il praticante non dovrebbe ascoltare il corpo con tutte le onde emozionali, piuttosto dovrebbe porsi obiettivi, che vanno oltre la simpatia e antipatia, oltre il guadagno o perdita. Una bella atmosfera di relazione si apre attraverso l’attenzione prolungata alle persone in circostanza o ai temi, che vengono confrontati insieme.

Heinz Grill

1) Quando entriamo in relazione?

Questa domanda è semplice, ma pensandoci bene, essa apre la grande dimensione con cui abbiamo a che fare quando parliamo di “relazioni“. Nel momento in cui apriamo gli occhi – questo accade ogni mattina – siamo in contatto con il mondo esteriore. Di giorno, durante la nostra fase di veglia ci troviamo continuamente in contatto diretto con il mondo, che ci piaccia o no. Con questa condizione si rivela una grande possibilità e a pari misura nello stesso tempo una responsabilità, perché ogni giorno gli organi sensoriali degli occhi vanno sugli oggetti, sulle persone, sull’ambiente.

2) Lo sguardo di una persona è già una relazione?

Possiamo esaminare questo fenomeno dello sguardo più da vicino. Una persona può sentirsi ancora sola nonostante in mezzo di tante persone. Può essere vista ma non vista. Quindi sembra che dipenda dal “come”. Lo spettatore e la persona di fronte hanno un certo rapporto e questo sarà significaitvo per l’effetto.

Detto in altre parole, questo rapporto tra soggetto ed oggetto è da intendere come un confronto chiaro. La persona costituisce un polo e la controparte l’altro polo. Si può dire con certezza che in ogni persona vive questa esigenza interiore di una vera connessione e percezione e non si può aspirare le forme malsane. Senza una percezione realistica avviene una sorta di fusione, conosciuta, ad esempio, nell’immagine di una copia, che si fa vedere soltanto insieme e che non può e non vuole decidere più niente senza l’altro. La vista è velata da quanto vedere tutto rose e fiori. Si vede quello che si vuole vedere e per tutto il resto si chiude gli occhi. L’effetto di seguito è spesso irritante per chi vi sta intorno – alla fine abbiamo a che fare con due persone individuali e questo abbandono del Sé sembra molto malsano per tutti.

3) E adesso?

Di conseguenza si pone la domanda come relazionarsi in modo da far emergere passo dopo passo un’atmosfera più lieta di rapporto interpersonale.

Durante le Giornate artistiche Heinz Grill descriveva come prima base il posizionamento con il Sé. Questa posizione può e deve essere determinata soltanto individualmente, da ogni persona stessa. In altre parole: l’autodeterminazione è la determinazione in cui ogni persona può condurre le proprie competenze e abilità. Detto questo, si può intuire la direzione: condurre la propria competenza e abilità porta verso un aumento che fa senso, poiché alla fine non c’è nessuno che vuole fare regressi.

Heinz Grill lo pronunciava molto chiaramente:

Nessun essere umano deve farsi vietare lo sviluppo.

Heinz Grill

Fondamentalmente – e questo è l’interessante e il punto cruciale – lo sviluppo richiede sempre un’idea di dove si vuole effetivamente andare. All’inizio, però, l’uomo è “così com’è” e l’idea che porta all’obiettivo non si trova assolutamente nel proprio interno.

È necessario di aggiungere conoscenze che derivano dall’esterno, paragonabile ai vocaboli, regole e grammatica di una lingua straniera che si vuole imparare. In materia di sviluppo, questa può essere una fonte spirituale, una scrittura filosofica di alta qualità o simile. Senza un nuovo “input“ l’essere umano curerà sempre il proprio orticello oppure si lascia determinare dalle circostanze esterne.

4) Quale „input“ o quale idea sono idonei per lo sviluppo della capacità di relazionarsi?

È favorevole uno scopo orientato a dedicarsi ad un principio di moralità. Tutti i nostri caratteri, abitudini, traumi ed esperienze fanno comunque parte di noi come qualcosa immagazzinata o come uno “zaino” che portiamo con noi. Per questo motivo ci orientiamo verso l’idea di “promuovere l’altra persona”. All’inizio questa idea è astratta, ma comunque la vorremmo porci e in questo contesto dobbiamo esaminarci con serietà se abbiamo davvero un interesse o se vorremmo avere l’altra persona dalla nostra parte?

A lungo tempo l’orientamento verso il possesso, non avrà durevolezza. Una connessione più profonda può svilupparsi soltanto attraverso un contatto libero e comunque intenso, basandosi su un tema comune o un contenuto oppure un’idea. In modo molto pratico si apre la domanda, quale capacità può sviluppare l’altro e come posso promuovere questo. L’uomo vuole essere un giocatore di tennistavolo? Veloce, in relazione lieta? Come può essere l’immagine? Che cosa c’è bisogno in riguardo all’allenamento, riflessioni, accorgimenti, movimenti?

L’illustrazione sulla lavagna delle conferenze di Heinz Grill,
con una citazione di Rudolf Steiner.

La sfida di questo approccio è che l’idea di promuovere l’altro non porta a nessun vantaggio per se stesso. La donna non vuole un uomo di successo per se stessa, piuttosto sono queste capacità che verranno sviluppate che fanno un effetto curativo sulla persona, e non solo, anche sull’ambiente in circostanza; quindi lo sviluppo, le capacità in evoluzione hanno un valore generale. Alla fine tutte queste capacità come la forza di tensione estetica, la dinamica mirata, la leggerezza libera e la gioia di superare i limiti personali sono obiettivi auspicabili, vero?

Riassumendo possiamo stabilire:

  1. L’uomo ha la capacità di forza creatrice per dare forma alla vita relazionale.
  2. Con determinazione l’uomo deve realmente proporsi dei progressi e la crescita delle proprie capacità.
  3. La capacità di percepire la controparte deve essere allenata regolarmente, può essere esercitata sempre di nuovo, in modo che questa capacità diventi sicura come la guida di un’automobile.
  4. La percezione deve essere condotta con un obiettivo valido, che non serva al proprio tornaconto e che abbia una validità sia individuale che generale.
Una citazione filosofica di Erich Fromm come supplemento dall’autrice.

Una capacità di percezione reale, intensa che nello stesso tempo lascia libera, termina i fini personali, motivati dalla soggettività e rappresenta un primo vero collegamento tra due persone. Questo è molto bello, perché ci dà nuove possibilità concrete per la vita personale e apre una grande prospettiva per il futuro!