Pensieri di Heinz Grill riassunti da Sigrid Königseder
Heinz Grill ha accompagnato la pratica quotidiana dell’osservazione dell’etere e della natura, 18.3.22, con domande concrete affinché la percezione non rimanesse troppo ad un livello vago e di supposizione, ma affinché si formassero conoscenze concrete.
Le persone presenti si trovavano sul prato dall’aspetto ancora invernale, di colore marrone chiaro della radura di Naone. Heinz Grill ha posto la domanda di quali forze eteriche o esseri elementari potevano essere percepiti. Anche se le forze eteriche non potevano essere percepite con i sensi fisici o con le emozioni, l’osservazione prima è stata diretta verso l’esterno, verso ciò che era concretamente visibile.
Il terreno appariva forte e centrato e si poteva osservare una sfera calma. Heinz Grill chiese se il terreno desse l’impressione che le piante in esso contenute volessero germogliare immediatamente. Dopo una nuova osservazione, i presenti giunsero alla conclusione che il prato sembrava pieno di forza e allo stesso tempo chiuso e trattenuto. Questo corrisponde all’operare dell’etere vitale, che esprime una centratura nella terra e dispiega una sfera tranquilla e ampia verso l’alto. Heinz Grill fece notare, tuttavia, che non si potevano ancora vedere le forze eteriche attraverso la pura impressione sensoriale. Si ha bisogno di osservazioni ripetute per imparare a percepire queste forze invisibili. Dopo le osservazioni uno studente ha notato un rafforzamento di tutti e un migliore e più calmo stare in relazione tra di loro.
Con la domanda: “Cosa succede nella natura quando l’uomo fa una osservazione della natura?” ha sollecitato ulteriori ricerche. La risposta dovrebbe essere concreta e descrittiva, coinvolgendo le forze eteriche e anche la sfera astrale.
Heinz Grill ha esteso le riflessioni dicendo che così come gli esseri umani vogliono essere percepiti, anche la natura vuole essere percepita: “Gli esseri viventi vogliono essere percepiti.” Gli esseri elementari e i vari fenomeni naturali stanno letteralmente aspettando di essere notati dall’uomo. Sperimentano un rinforzo diretto attraverso una percezione veritiera da parte dell’uomo. Come esempio, ha menzionato le lucertole timide che cercano l’incontro ed escono anche se l’uomo si siede molto vicino a loro sulle loro pietre. Se una persona cammina nella natura con noncuranza, emotivamente, immersa in umori depressivi o nei suoi problemi, allora la ignora e così la indebolisce.
In generale, ha sottolineato il ben noto effetto benefico per la salute del camminare o lavorare nel bosco. Nelle zone umide di foglie vicino al suolo e nel luccichio dell’acqua, si mostrano le cosiddette ondine, gli esseri elementari dell’acqua. Hanno un effetto rinvigorente e rigenerante su tutto il flusso dei succhi nel corpo umano. Nel suolo stesso, nella zona delle radici, vivono i cosiddetti gnomi, gli esseri elementari della terra. Heinz Grill li ha descritti come straordinari e molto più intelligenti degli umani. Hanno un effetto sulla zona della testa e vogliono rafforzare le persone nella loro capacità di pensare.
Ma se uno va nel bosco e nella natura per consumare questi effetti curativi per se stesso, questo ha un effetto di indebolimento sulla natura e sugli esseri elementari. Un’osservazione indagatrice e una percezione interessata li rafforza. Il consumo di questi fenomeni naturali per sé esprime anche un orientamento verso “l’avere” *. L’osservazione percettiva condurrebbe l’essere umano più nell’attività animica presente e quindi “nell’essere”. In senso concreto, la percezione attenta verso l’esterno promuove l’etere della luce con il suo effetto di apertura, espansione e gioia di relazione. Nella natura e anche nell’osservatore, si può osservare un divenire più leggero e più bello.
* Sui concetti “avere” e “essere” il noto sociologo, filosofo e psicoanalista Erich Fromm ha fatto riflessioni molto profonde nei suoi libri. Il libro più noto è: “Avere o essere”